Dialogo con ChatGPT sulle competenze socio-emotive e interculturali, oggetto del Progetto Erasmus+ Interc.Lab

Cosa accadrebbe se chiedessimo a ChatGPT di dirci qualcosa sulle competenze socio-emotive ed interculturali?


Il Progetto Erasmus+ Interc.Lab mira a sviluppare le competenze chiave dei migranti e le competenze interculturali dei loro datori di lavoro, quindi il Team di progetto ha pensato di verificare:


  • con ChatGPT, chatbot emblema dell’intelligenza artificiale testuale umanoide, il livello di conoscenza di tali tematiche
  • con Midjourney, motore di intelligenza artificiale creativa, la capacità di produrre immagini rappresentative su questo tema

L’intelligenza Artificiale è il trend tecnologico del 2023 e sembra che sia applicabile in tutti i settori, ma è vero?


Questa conversazione con ChatGPT ha dimostrato quanto siano attuali e importanti queste tematiche, tanto da essere alla base dei contenuti del training del ChatGPT. Allo stesso tempo, però, ha sottolineato che l’Intelligenza Artificiale ha dei grossi limiti in questo settore perchè non è in grado di fornire risposte complesse e ci permette di ricevere solo informazioni generiche sul tema.


Il Progetto Erasmus+ Interc.Lab (Intercultural Lab for migrants’ inclusion) ha affrontato tale tematica in modo approfondito al fine di migliorare e promuovere lo sviluppo di skill socio-emozionali e interculturali da parte di datori di lavoro e dipendenti, fornendo un handbook di soluzioni e best practice efficaci, che superano la genericità delle risposte dell’intelligenza artificiale.


Infatti, l’“Handbook sulla formazione di competenze interculturali e socio-emotive” redatto in inglese, italiano, greco, spagnolo, portoghese e tedesco, fornisce metodi, best practices e riferimenti pratici che costituiscono un vero e proprio know-how a disposizione della comunità e delle imprese europee. L’Handbook è stato redatto da ISON PSYCHOMETRICA (Grecia), con il contributo di tutta la Partnership Interc.Lab : Studio Risorse S.r.l. (Agenzia di Formazione accreditata, coordinatore del progetto),  iInformatica S.r.l.  (Centro di Ricerca privato specializzato nello sviluppo sperimentale), Asociacion de Innovacion Innetica (Spagna), AFN Academia Formação do Norte (Portogallo) e VOLKSHOCHSCHULE IM LANDKREIS CHAM EV (Germania).


Handbook realizzato nell’ambito del Progetto Eramus+ Interc.Lab


Qui sotto puoi leggere la conversazione effettuata con il chatbot, dopo di che ti invitiamo a scaricare l’Handbook, primo risultato del Progetto Interc.Lab


Se ti va, compila il breve questionario di valutazione dell’Handbook. Il tuo feedback ci aiuterà a valutare e migliorare il nostro lavoro.


Conosci le competenze socio emotive?


Sì, le competenze socio emotive si riferiscono alle abilità che permettono alle persone di gestire le proprie emozioni, relazionarsi con gli altri e di lavorare in modo efficace in situazioni sociali. Le competenze socio emotive includono una serie di abilità, tra cui:


  1. Consapevolezza di sé: la capacità di riconoscere e comprendere i propri sentimenti, emozioni e pensieri.
  2. Gestione delle emozioni: la capacità di gestire le proprie emozioni in modo sano ed efficace, attraverso la regolazione delle proprie reazioni emotive.
  3. Consapevolezza degli altri: la capacità di comprendere le emozioni, i sentimenti e le esigenze degli altri e di mostrare empatia.
  4. Gestione delle relazioni: la capacità di stabilire e mantenere relazioni positive e sane, attraverso la comunicazione efficace, la risoluzione dei conflitti e la negoziazione.
  5. Capacità decisionale e problem solving: la capacità di analizzare le situazioni, identificare problemi e trovare soluzioni efficaci.
  6. Autonomia e responsabilità: la capacità di prendere decisioni e di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

Le competenze socio emotive sono importanti in molti contesti, come ad esempio nella vita quotidiana, nel lavoro e nelle relazioni interpersonali. Le persone che hanno sviluppato le competenze socio emotive sono in grado di gestire meglio le sfide e di lavorare in modo più efficace con gli altri. Le competenze socio emotive possono essere acquisite attraverso l’educazione, la formazione e l’esperienza diretta.


Conosci le competenze interculturali?


Sì, le competenze interculturali sono un insieme di abilità e conoscenze necessarie per comunicare efficacemente con persone di diverse culture e lavorare in un ambiente multiculturale.


Le competenze interculturali includono, ad esempio, la capacità di comprendere e apprezzare le differenze culturali, la sensibilità culturale, la flessibilità mentale, la capacità di adattamento, la conoscenza delle norme sociali e comportamentali di diverse culture, la capacità di comunicare in modo chiaro e appropriato, la consapevolezza dei propri pregiudizi culturali e la capacità di gestire conflitti culturali.


Le competenze interculturali sono sempre più importanti nella società globale di oggi, in cui le persone sono sempre più in contatto con culture diverse e lavorano in ambienti multiculturale.


Le competenze interculturali possono essere acquisite attraverso l’esperienza diretta, la formazione e l’educazione, la lettura di libri e l’osservazione dei comportamenti degli altri.


Le competenze interculturali sono molto utili in diversi contesti, come ad esempio nei rapporti interpersonali, nei rapporti internazionali, nei viaggi e nel lavoro in organizzazioni internazionali.


Che relazioni ci sono fra questi due concetti?


Le competenze interculturali e le competenze socio emotive sono strettamente correlate e si influenzano a vicenda. La consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni e la capacità di relazionarsi con gli altri sono elementi chiave delle competenze socio emotive e sono anche importanti per le competenze interculturali.


Ad esempio, la consapevolezza di sé è un’abilità che aiuta le persone a riconoscere i propri pregiudizi culturali e ad essere aperte alle differenze culturali. La gestione delle emozioni è fondamentale per gestire le situazioni di conflitto culturale e per lavorare in modo efficace con persone di diverse culture. La capacità di relazionarsi con gli altri è essenziale per sviluppare la sensibilità culturale e per comunicare in modo efficace con persone di culture diverse.


Inoltre, le competenze interculturali possono contribuire allo sviluppo delle competenze socio emotive. Ad esempio, lavorare in un ambiente multiculturale può richiedere una maggiore flessibilità mentale, una maggiore capacità di adattamento e di risoluzione dei conflitti, che sono abilità che contribuiscono alla gestione delle emozioni e delle relazioni interpersonali.


In generale, sia le competenze interculturali che le competenze socio emotive sono importanti per sviluppare la consapevolezza di sé, la comprensione degli altri, la comunicazione efficace e la capacità di lavorare in modo efficace in un ambiente sociale e culturale complesso.


Conosci metodi per il potenziamento di questi aspetti?


Sì, ci sono diversi metodi per potenziare le competenze interculturali e socio emotive. Ecco alcuni esempi:


  1. Esperienze pratiche: l’esperienza diretta può essere un modo efficace per acquisire le competenze interculturali e socio emotive. Questo può includere il lavoro in un ambiente multiculturale, lo studio all’estero o il volontariato in una comunità diversa. L’esperienza diretta aiuta a sviluppare la consapevolezza di sé, la sensibilità culturale e la capacità di relazionarsi con gli altri.
  2. Formazione e educazione: la formazione e l’educazione possono fornire conoscenze teoriche e strumenti pratici per sviluppare le competenze interculturali e socio emotive. Ci sono corsi e programmi specifici per il potenziamento di queste abilità, come ad esempio corsi di formazione interculturale, corsi di gestione delle emozioni, corsi di comunicazione efficace, corsi di problem solving e altri ancora.
  3. Lettura e ricerca: la lettura di libri e articoli sulla gestione delle emozioni, la comunicazione interculturale, la sensibilità culturale e altre competenze può aiutare a sviluppare una comprensione più profonda di questi argomenti. La ricerca e lo studio di altre culture e modi di pensare può anche aiutare ad ampliare la prospettiva e a sviluppare la flessibilità mentale.
  4. Coaching e mentoring: lavorare con un coach o un mentore che abbia esperienza nelle competenze interculturali e socio emotive può fornire supporto e guida per sviluppare queste abilità. Il coach o il mentore può fornire feedback, suggerimenti e strumenti per migliorare le competenze.
  5. Pratica e riflessione: la pratica e la riflessione costante sono essenziali per sviluppare e mantenere le competenze interculturali e socio emotive. Ciò può includere la pratica di attività come la meditazione, la mindfulness, la comunicazione efficace e la risoluzione dei conflitti, insieme alla riflessione costante sulle esperienze e sui risultati ottenuti.

In generale, il potenziamento delle competenze interculturali e socio emotive richiede impegno e costanza, ma può portare a una maggiore consapevolezza di sé, una maggiore comprensione degli altri e una maggiore capacità di lavorare in modo efficace in situazioni sociali e culturali complesse.


Conosci delle best practices da suggerire in merito al potenziamento di queste skill per i datori di lavoro?


Certamente, ci sono diverse best practices che i datori di lavoro possono adottare per potenziare le competenze interculturali e socio emotive dei propri dipendenti. Ecco alcuni esempi:


  1. Formazione interculturale: i datori di lavoro possono organizzare corsi di formazione interculturale per aiutare i dipendenti a comprendere le differenze culturali e sviluppare la sensibilità culturale. Questa formazione può anche includere la comunicazione interculturale, la gestione dei conflitti culturali e l’adattamento a un ambiente multiculturale.
  2. Mentorship e coaching: i datori di lavoro possono fornire programmi di mentoring e coaching per i dipendenti che desiderano sviluppare le competenze interculturali e socio emotive. Questi programmi possono includere l’assegnazione di un mentore o coach che abbia esperienza in questo ambito e il supporto per la pratica e la riflessione costante.
  3. Eventi e attività culturali: i datori di lavoro possono organizzare eventi e attività culturali per promuovere la consapevolezza culturale tra i dipendenti. Questi eventi possono includere cene di cultura, celebrazioni di feste e vacanze culturali, e visite guidate a luoghi storici e culturali.
  4. Promuovere la diversità e l’inclusione: i datori di lavoro possono creare un ambiente di lavoro inclusivo e diversificato, dove i dipendenti si sentono accolti e rispettati, indipendentemente dalla loro origine culturale. Ciò può essere fatto attraverso la promozione della diversità e dell’inclusione nelle politiche di assunzione, nelle opportunità di carriera e nelle politiche di compensazione.
  5. Valorizzare le competenze interculturali: i datori di lavoro possono valorizzare le competenze interculturali e socio emotive dei propri dipendenti, attraverso l’offerta di opportunità di lavoro che richiedono queste abilità. Ciò può includere la partecipazione a progetti internazionali, la gestione di team multiculturale e l’offerta di opportunità di sviluppo professionale in queste aree.

In generale, i datori di lavoro che promuovono lo sviluppo delle competenze interculturali e socio emotive dei propri dipendenti possono beneficiare di una maggiore efficienza e produttività, nonché di una maggiore coesione e collaborazione tra i dipendenti di diverse origini culturali.


Conosci delle best practices da suggerire in merito al potenziamento di queste skill per i lavoratori?


Ecco alcuni esempi:


  1. Auto-riflessione: i dipendenti possono esaminare le proprie convinzioni, valori e atteggiamenti per comprendere meglio come questi influenzano la loro interazione con gli altri e identificare eventuali pregiudizi o stereotipi culturali che possono ostacolare una comunicazione efficace.
  2. Apprendimento attivo: i dipendenti possono partecipare ad attività che offrono l’opportunità di apprendere di più su diverse culture, come eventi culturali, visite a luoghi storici e culturali, e lo studio di materiale accademico sulle differenze culturali.
  3. Ascolto attivo: i dipendenti possono praticare l’ascolto attivo per comprendere meglio le opinioni e le prospettive degli altri, specialmente in situazioni interculturali. Questo può includere la pratica dell’empatia e della comprensione della cultura dell’altro.
  4. Collaborazione interculturale: i dipendenti possono cercare di collaborare con colleghi di diverse origini culturali per sviluppare un senso di solidarietà e una maggiore comprensione reciproca.
  5. Feedback e auto-valutazione: i dipendenti possono cercare feedback dai colleghi o dai loro superiori per comprendere meglio le loro abilità interculturali e socio emotive e identificare eventuali aree di miglioramento. Possono anche auto-valutarsi regolarmente per monitorare i loro progressi.

In generale, i dipendenti che sviluppano le proprie competenze interculturali e socio emotive possono beneficiare di una maggiore comprensione e capacità di interagire con persone di culture diverse, nonché di una maggiore capacità di gestire le emozioni e di relazionarsi in modo efficace con gli altri. Ciò può portare a una maggiore soddisfazione sul lavoro, a una migliore performance e a maggiori opportunità di crescita professionale.


Quanto è importante questo aspetto in merito al valore di un’impresa?


Le competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti possono avere un impatto significativo sul valore di un’impresa.


In un ambiente di lavoro sempre più globalizzato, le competenze interculturali dei dipendenti possono aiutare l’impresa a comunicare efficacemente con clienti, partner commerciali e fornitori provenienti da culture diverse. Ciò può favorire la creazione di relazioni positive e durature, e può aumentare la fiducia dei clienti nell’impresa. Inoltre, le competenze interculturali dei dipendenti possono aiutare l’impresa a espandersi a livello internazionale, adattandosi alle specifiche esigenze di mercati diversi.


Le competenze socio emotive dei dipendenti possono invece influire sull’ambiente di lavoro, sulla produttività e sulla performance dell’impresa. Gli impiegati che hanno buone competenze socio emotive sono più propensi a lavorare in team in modo efficace, a risolvere i conflitti in modo costruttivo e a creare un ambiente di lavoro positivo. Ciò può migliorare la soddisfazione dei dipendenti e ridurre il tasso di turnover. Inoltre, le competenze socio emotive possono aiutare i dipendenti a gestire meglio lo stress e le pressioni del lavoro, aumentando la loro capacità di adattamento e migliorando la loro performance.


In generale, le competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti possono quindi contribuire alla creazione di un ambiente di lavoro più inclusivo, collaborativo e produttivo, aumentando il valore e la competitività dell’impresa.


Le competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti possono svolgere un ruolo importante anche in chiave di sostenibilità.


In primo luogo, le competenze interculturali dei dipendenti possono aiutare l’impresa a collaborare in modo più efficace con le comunità locali in cui opera. Ciò può favorire l’adozione di pratiche sostenibili, come l’implementazione di programmi di riciclaggio, la riduzione delle emissioni di gas serra e la promozione di pratiche agricole sostenibili. Inoltre, le competenze interculturali possono aiutare l’impresa a comprendere meglio le esigenze e le preoccupazioni delle comunità locali, e ad adattare le proprie attività per soddisfare queste esigenze.


Le competenze socio emotive dei dipendenti possono invece aiutare l’impresa a promuovere un ambiente di lavoro più sostenibile, favorendo la creazione di una cultura organizzativa che valorizza la sostenibilità. Ad esempio, gli impiegati che hanno buone competenze socio emotive possono essere più propensi a partecipare a programmi di riduzione dell’impronta ecologica dell’impresa, a promuovere iniziative di benessere e a incoraggiare comportamenti sostenibili tra i propri colleghi.


Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili può migliorare la reputazione dell’impresa e aumentare la fedeltà dei clienti, favorendo la crescita a lungo termine dell’impresa stessa.


In sintesi, le competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti possono svolgere un ruolo importante nella promozione della sostenibilità, favorendo la collaborazione con le comunità locali, la creazione di un ambiente di lavoro sostenibile e la promozione di pratiche sostenibili nell’impresa.


Conosci metriche per valutare tali competenze?


Valutare le competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti può essere un processo complesso e multifattoriale. Di seguito, alcune metriche che possono essere utilizzate per valutare queste competenze:


  • Valutazioni del desiderio di apprendere: le valutazioni del desiderio di apprendere possono essere utilizzate per valutare la curiosità e la motivazione dei dipendenti nell’apprendere su culture e punti di vista diversi. Ad esempio, possono essere utilizzati questionari per valutare il livello di interesse dei dipendenti nel lavorare con persone provenienti da culture diverse e il loro livello di apertura mentale.
  • Feedback dei colleghi e dei superiori: i feedback dei colleghi e dei superiori possono essere utilizzati per valutare le competenze socio emotive dei dipendenti, come l’empatia, la collaborazione e la capacità di risolvere i conflitti. Ad esempio, possono essere utilizzati questionari o interviste per raccogliere feedback sul comportamento dei dipendenti in situazioni di lavoro specifiche.
  • Test di abilità: i test di abilità possono essere utilizzati per valutare le competenze interculturali dei dipendenti, come la capacità di comunicare in modo efficace con persone provenienti da culture diverse e di gestire le differenze culturali. Ad esempio, possono essere utilizzati test di comprensione dell’inglese o di altre lingue straniere, o test di sensibilità culturale per valutare le competenze interculturali dei dipendenti.
  • Analisi del tasso di turnover: l’analisi del tasso di turnover può essere utilizzata per valutare l’impatto delle competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti sull’ambiente di lavoro e sulla performance dell’impresa. Ad esempio, un alto tasso di turnover può indicare problemi di gestione dei conflitti o di stress sul lavoro, che potrebbero essere affrontati attraverso programmi di formazione sulle competenze socio emotive.
  • Misurazione del coinvolgimento e della soddisfazione dei dipendenti: la misurazione del coinvolgimento e della soddisfazione dei dipendenti può essere utilizzata per valutare l’impatto delle competenze socio emotive dei dipendenti sull’ambiente di lavoro. Ad esempio, i dipendenti che hanno buone competenze socio emotive possono essere più soddisfatti del loro lavoro e più motivati ad impegnarsi in iniziative di benessere e sostenibilità.

In generale, la valutazione delle competenze interculturali e socio emotive dei dipendenti richiede l’utilizzo di metriche multiple e la considerazione di diversi fattori. Tuttavia, queste metriche possono aiutare le imprese a comprendere meglio le competenze dei loro dipendenti e ad adottare programmi di formazione mirati per potenziare queste competenze.


Competenze interculturali e socio emotive immaginate dal motore AI Midjourney


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Il Viaggio onirico di Dante e Beatrice in Basilicata, a Potenza presentazione dell’ebook creato con l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale si conferma sempre più strumento ad elevatissimo potenziale, che può rappresentare anche in chiave didattica e turistica un valido alleato per far conoscere la storia, la letteratura e la geografia del territorio. A tal proposito la pmi innovativa iinformatica, ideatrice di Lucanum, presenta in occasione del dantedì il giorno 25 marzo presso il Palazzo della Cultura a Potenza un innovativo ebook che rappresenta l’esperimento tecnico-scientifico condotto con l’intelligenza artificiale testuale ChatGPT e artistica Midjourney applicato ad un onirico viaggio condotto da Dante e Beatrice nel 1287 nei territori della Basilicata.

Il viaggio parte dal castello di Lavello, passa per Lagopesole nel cui castello vi soggiornò Manfredi che lo stesso Dante incontrerà nel Purgatorio, visita Cancellara, la Torre Guevara dell’attuale capoluogo di regione, il territorio di Abriola e Brindisi Montagna, il Castrum Laurenciani, Campus Maiorem, la città dei Sassi ed infine tramite i Calanchi giunge sullo Ionio. L’intelligenza artificiale tramite opportuno “tuning” (HITL – human in the loop) è stata orientata in modo da essere coerente con la cronologia degli eventi. Ecco quindi, Dante avere il presagio dell’incendio del Castello di Lavello, immaginare l’arrivo del Beato Egidio o prevedere il crollo della città dell’utopia. Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Potenza, dalla Società Dante Alighieri di Potenza, dal Liceo Scientifico Dante Alighieri di Matera e dall’Ente Pro Loco Basilicata.

“Un esperimento tecnico scientifico effettuato dal nostro team che mira a mostrare le potenzialità dell’intelligenza artificiale in chiave valorizzazione territoriale con spunti per una didattica che vede gli utenti parte attiva di un dialogo con l’intelligenza artificiale” dice Vito Santarcangelo, amministratore di iinformatica, società ideatrice del book.

Marialuisa Sabino, dirigente del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, afferma “Siamo felici di aver aderito a tale iniziativa che mira a promuovere una didattica immersiva e innovativa, in linea con la vision di progetto Scuola 4.0, che vedono il Liceo impegnato a realizzare aule e laboratori per le professioni digitali del futuro con spazi e attrezzature digitali avanzate per l’apprendimento di competenze innovative. I percorsi STEAM e del Liceo TRED possono offrire nuovi approcci di apprendimento ai nostri studenti tramite gli strumenti dell’intelligenza artificiale, utilizzati sempre con consapevolezza”.

Notevolmente soddisfatto anche Rocco Franciosa che afferma “Una ulteriore evidenza di possibile valorizzazione territoriale offerta dai potenti mezzi tecnologici. Un onore poter immaginare il passaggio del sommo poeta fra i nostri borghi, ricchi di storia”.

Per informazioni sull’evento e per scaricare l’eBook (dal giorno dell’evento): https://www.iinformatica.it/intelligenza_artificiale/

Link all’articolo: https://www.iinformatica.it/2023/03/22/il-viaggio-onirico-di-dante-e-beatrice-in-basilicata-a-potenza-presentazione-dellebook-creato-con-lintelligenza-artificiale/

CALID: un ebook gratuito per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro

La sicurezza sui luoghi di lavoro è ad oggi una delle problematiche più impattanti del nostro paese. La crescita economica di molti paesi dell’Unione Europea, tra i quali anche l’Italia, è stata infatti accompagnata dall’aumento di incidenti, infortuni e morti sul posto di lavoro. Negli ultimi anni la consapevolezza sulla tematica ha incentivato maggiormente comportamenti responsabili e percorsi di informazione e formazione. A trattare questo argomento così importante e attuale è stata l’azienda Caldarola srl, che ha realizzato un ebook gratuito sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. L’ebook commenta anche tramite un innovativo dialogo con il motore di intelligenza artificiale ChatGPT la situazione degli incidenti sul lavoro sia a livello nazionale che a livello europeo, che dalle statistiche fornite dall’ISTAT dipingono un quadro che non è certo rassicurante: in Italia le denunce per infortunio dal 2016 al 2020 sono in media 630.000 ogni anno.

A comprova dell’importanza sociale che Caldarola ripone sul tema della sicurezza sul lavoro, bisogna sottolineare che l’idea di redigere questo ebook è nata dopo la realizzazione del Calid, il simulatore di guida realistico avanzato di macchine movimento terra che riproduce in maniera fedele i comandi di un vero mezzo da lavoro, vincitore del premio Top of the PID 2022, indetto annualmente dal Punto Impresa Digitale delle Camere di Commercio Italiane. Calid è uno strumento altamente innovativo che fa uso di tecnologie legate all’IoT e che unisce scenari di gamificazione in stile metaverso a sensori e attuatori, per rendere l’esperienza totalmente immersiva e completamente sicura.

Marcello Masi, responsabile commerciale e autore dell’ebook commenta “Benchè in un settore altamente tradizionale da anni coniughiamo nella nostra mission sostenibilità e innovazione. A tal proposito all’interno dell’ebook vi è la nostra intervista all’intelligenza artificiale di ChatGPT sui temi della sicurezza sul lavoro, su quali misure adottare per ridurre gli incidenti e infine sul suo parere in merito all’utilizzo di simulatori nelle aziende italiane. Non vi svelo altro e vi invito ad una piacevole lettura”.

L’ebook gratuito è consultabile gratuitamente al link:

https://books.google.it/books/about/CALID.html?hl=it&id=P9eyEAAAQBAJ&redir_esc=y

Per scoprire il simulatore Calid, vincitore del premio Top of the PID 2022:

https://www.calid.it

Dibattito sull’AI, sull’etica e sulla sostenibilità fra Angelo e ChatGPT

L’inizio del nuovo anno è stato caratterizzato a livello mediatico dal fascino della scoperta dell’intelligenza artificiale del ChatGPT, un chatbot umanoide creato da OpenAI, laboratorio di ricerca americano, e addestrato secondo modello deeplearning su enormi moli di dati.

Il giovane informatico Angelo Lamacchia, della pmi innovativa iinformatica, nota per il Realverso Lucanum, metaverso della sostenibilità, ha testato ChatGPT sulla conoscenza del territorio della Basilicata riscontrando parecchi errori di generalizzazione da parte del chatbot dovuti a sinonimie e termini ambigui (a titolo di esempio ha parlato di Castellana Grotte anziché di Castelmezzano) ed è quindi passato a chiedergli cosa ne pensa dell’intelligenza artificiale, dell’interazione uomo macchina e della sostenibilità ed etica. Sull’intelligenza artificiale il chatbot ChatGPT ha raccontato che “L’intelligenza artificiale è un campo in rapida evoluzione con molte potenzialità e sfide. Può migliorare la vita delle persone in molti modi, come ad esempio con la automatizzazione di processi e l’accesso a informazioni più precise, ma anche sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy, alla sicurezza e alla sostituzione del lavoro umano. È importante continuare a esplorare e gestire con attenzione l’uso dell’IA.”, mentre in merito all’interazione fra uomo e intelligenza artificiale il chatbot ha sottolineato che “Il rapporto fra uomo e intelligenza artificiale è complesso e in continua evoluzione. Da un lato, l’IA può essere molto utile nell’aiutare le persone a risolvere problemi e a migliorare la loro vita. Dall’altro lato, c’è la preoccupazione che l’IA possa sostituire il lavoro umano e che la sua crescente presenza possa minare la privacy e la sicurezza. È importante che l’IA venga sviluppata e utilizzata in modo responsabile, considerando sia i suoi vantaggi che i suoi rischi potenziali, e che gli esseri umani continuino a essere al centro delle decisioni che riguardano l’IA.”.

Angelo ha quindi intrapreso un dialogo con l’automa in merito al concetto di etica, responsabilità e di sostenibilità. Sull’etica e la responsabilità ChatGPT ha detto che “Come sistema di intelligenza artificiale, non ho emozioni o desideri personali e non posso “ritenermi” nulla. Tuttavia, sono stato progettato e addestrato per seguire le linee guida etiche e responsabili stabilite dai miei creatori. In generale, i miei creatori hanno fatto del loro meglio per garantire che le decisioni prese dal sistema siano etiche e responsabili, ad esempio utilizzando solo dati eticamente raccolti, evitando di creare modelli che perpetuano la discriminazione, e rendendo il sistema trasparente in modo che i suoi output possono essere compresi e verificati. Tuttavia, poiché la tecnologia dell’IA sta continuamente evolvendo e i dati e il contesto in cui operiamo cambiano, è possibile che in alcune situazioni il sistema possa produrre output che non sono etici o responsabili. In generale, è importante che il sistema sia monitorato costantemente e che siano adottate misure per garantire che le decisioni prese siano etiche e responsabili. In caso contrario, è possibile che il sistema non sia etico o responsabile.”. In merito al concetto di sostenibilità ChatGPT ha affermato che “Come sistema di intelligenza artificiale, non ho un impatto ambientale diretto come un essere umano. Tuttavia, la creazione e il funzionamento di un sistema di intelligenza artificiale come il mio richiedono energia e risorse. Il mio addestramento e il mio funzionamento hanno bisogno di grandi quantità di energia elettrica, principalmente per alimentare i computer che eseguono i calcoli. Inoltre, l’addestramento di un modello di IA come il mio richiede grandi quantità di dati, che devono essere raccolti, trasferiti e archiviati, e ciò può avere un impatto ambientale. Per quanto riguarda la sostenibilità, i miei creatori hanno adottato alcune misure per ridurre l’impatto ambientale, ad esempio utilizzando fonti di energia rinnovabile per alimentare i server e ottimizzando l’utilizzo dell’energia durante l’addestramento del modello. In generale, l’IA è ancora una tecnologia in evoluzione e il suo impatto ambientale è un argomento in continua evoluzione e di studio, e si sta lavorando per trovare nuovi modi per renderlo sempre più sostenibile.”.

Proprio in merito alla sostenibilità il chatbot ha inoltre affermato di conoscere l’Agenda ONU 2030 e che “Come modello linguistico sviluppato da OpenAI, non ho la capacità di agire direttamente nel mondo. Tuttavia, il mio utilizzo può contribuire al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, ad esempio: Obiettivo 4 (Istruzione di qualità): aiutando a diffondere l’accesso all’informazione e alla conoscenza, Obiettivo 9 (Infrastrutture industriali, innovazione e trasformazione digitale): supportando la trasformazione digitale e la digitalizzazione dei processi, Obiettivo 10 (Riduzione delle disuguaglianze): fornendo informazioni e supporto accessibili a tutti, indipendentemente dalle circostanze personali. In questo modo, il mio utilizzo può contribuire a realizzare un futuro più equo e sostenibile.”. Angelo ha quindi concluso l’interlocuzione chiedendo all’automa se come intelligenza artificiale ritiene di poter sostituire l’uomo e ChatGPT ha risposto in merito che “No, non penso che l’IA possa sostituire completamente l’essere umano. L’IA può aiutare e supportare le persone in molte attività, ma non ha la capacità di sostituire la creatività, l’empatia e le altre caratteristiche uniche dell’essere umano. L’IA è uno strumento che può essere utilizzato per migliorare la vita delle persone, ma non può sostituire la presenza umana e il contributo che gli esseri umani possono apportare alla società.” Il giovane informatico Angelo Lamacchia al termine della conversazione sottolinea che “Dall’interazione con ChatGPT si comprendono le grandi potenzialità dell’automa, utile in contesti didattici, personali e aziendali, ed è molto interessante come concetti immateriali di natura valoriale siano stati tenuti opportunamente in considerazione dal team di OpenAI. Inoltre, in merito all’originalità dei contenuti, quanto prodotto dal chatbot non ha riscontrato sovrapposizioni con quanto indicizzato dai motori di ricerca e ponendo a intervalli di tempo differenti gli stessi quesiti, il riscontro in termini di text-similarity sui testi generati è stato in media superiore al 65%, che garantisce una leggera differenziazione fra i testi delle risposte, semanticamente coerenti.”.

Link all’articolo: https://www.iinformatica.it/2023/01/31/dibattito-sullai-sulletica-e-sulla-sostenibilita-fra-angelo-e-chatgpt/